Julio López
está desaparecido
hace 6437 días
versión para imprimir - envía este articulo por e-mail

zanon non si tocca!
Por ((brina_carin)) - Wednesday, Apr. 09, 2003 at 7:02 PM

traduccion al italiano

Zanon non si tocca!

Da ieri notte gli operai erano pronti per resistere a un eventuale sgombero, da ieri notte la gente, le organizzazioni, le famiglie sono iniziate ad arrivare a zanon per dire NO! Zanon non si tocca. I sogni non si sgomberano. zanon non rappresenta solo lavoro dignitoso per trecento famiglie, zanon é un progetto che vuole continuare a crescere, zanon é oggi un nuovo mondo di intendere l'economia e le relazioni. Zanon vuole lavorare al massimo delle sue possibilitá, usare tutto il suo potenziale e poter garantire pane e dignitá per settecento famiglie. Gli operai di Zanon non vogliono lavorare per arricchire uno o pochi; vogliono migliorare la vita della cominitá investendo i “guadagni” in opere pubbliche: universitá, scuole, case, comedores. Oggi la gente ha detto NO! No ai padroni, alla corruzione, alla "giustizia" al servizio del potere e mai di tutti.

Stamane man mano che arrivavano le persone rimanevano fuori dal portone rispettando una separazione di sicurezza... le ore passavano sempre piú gente arrivava... centinaia di persone e bandiere appena agitate dal vento lieve, aria fresca del primo autunno, cielo terso e azzurro, mate, chitarre, sorrisi, le ore passavano e la gente si addentrava sempre di piú nella fabbrica riposando sul prato... notizie contraddittorie circolavano di bocca in bocca ma tutt* erano ottimist* e ridevano dicendo "non lo possono fare, non si azzardano!", fino a cuando, a un certo punto, girava voce che sarebbero arrivati i funzionari con la polizia e nessun* si é allarmat*. Sentinelle dall'alto dei tetti viglilavano custodendo la festa. Nel frattempo in cittá i lavoratori statali scioperavano, i ragazzi disertavano la scuola e la giudice chiedeva l'intervento delle forze di polizia per effettuare lo sgombero. Il governatore di fronte all'imponente mobilizzazione ha dichiarato che in nessun modo le forze di polizia sarebbero intervenute a sostegno dei funzionari. Gli altoparlanti informavano man mano sulle novitá. Sono all'aereoporto, hanno un problema con gli atti, l'hanno corretto stanno arrivando, vogliamo che solo gli operai vadano incontro ai funzionari... ed erano li quando sono arrivati: una linea di operai, espressione fiera di chi non ha dubbi. Il dialogo con gli avvocati della fabbrica é stato breve e pubblico: potete fare l'inventario ma non prendere possesso dell'impianto, in quanto riteniamo che questo sarebbe il primo passo per lo sgombero. Non possiamo separare i due atti.E che succederebbe poi? Non c'e`stata risposta chiara. L'assemblea ha deciso che in nessun caso si permettera la presa di possesso della fabbrica, siamo invece disposti, e l'abbiamo reiterato piú volte, a permettere che si faccia l'inventario. Noi eseguiamo gli ordini del giudice. Beh, allora non entrate... e se ne sono andati. E la gente ha esultato contenta gridando "los trabajadores unidos jamas serán vencidos!"

Oggi in questo angolo del profondo sud del mondo hanno vinto gli operai e la societá tutta che li ha appoggiati, hanno vinto i sogni e la lotta per un mondo diverso e necesario...”Credo che per quelli che siamo qui la sensazione é di aver scritto una pagina di storia, spero che al girare la pagina ci sia il lieto fine...” con queste parole si é avvicinato Luis. Dopo che la maggior parte delle persone e degli operai sono andati via con l’euforia di aver vinto contro i padroni e il potere in un nuovo tentativo di sgombero, aspettavamo sedute al sole di sapere quale sarebbe stato l’esito legale finale e Luis ci si é seduto vicino. Lavora in fabbrica da sette mesi prima era militante dell’mtd di neuquen, riportiamo alcune frasi della nostra conversazione con lui, chiacchere sotto il sole con il gusto della vittoria in bocca e l’emozione negli occhi.
“stavamo discutendo con i compagni, che viverlo da fuori é completamente diverso che viverlo dal di dentro. Ci sono persone che sono qui dall’inizio, ci sono persone che lavorano qui da vent’anni e sono abituate a un ritmo completamente differente. Adesso con i compagni che hanno una famiglia, moglie, questa settimana da quando abbiamo saputo dell’ordine di sgombero, abbiamo vissuto con molta tensione. All’inizio meno ma poi si avvicinava il giorno e i preparativi, la difesa, essere incaricati dei preparativi e nuove responsabilitá... é vivere in tensione. Ho dormito male...
La forza che hanno i compagni é impressionante, mi ha lasciato oggi emozionatissimo, con le lacrime agli occhi...
E´un primo round, ma é definitivo non ci sará ritorno, come l’inizio della fine, non si torna indietro. I padroni vogliono tutto, sessanta operai soltanto...
Questa é una boccata d’aria fresca, sono molto contento della solidarietá, in veritá non l’avrei mai immaginato. Immaginavo che ci sarebbe stata tanta gente, ma poi vederlo é un’altra cosa. Guardavo e non ci potevo credere. Io sono parte di questo...”

“in questi giorni, stavamo chiaccherando con un compagno che vive con i genitori... e si é ammalato, non sapeva cosa aveva...ma pensava che si era ammalato per questo. Non é venuto ieri ma stamattina é arrivato presto e beh, lui mi diceva che adesso si sente piú libero, si immaginavatornare a casa e raccontare ai suoi che bello era stato oggi, e far scendere la tensione.”

“ieri per esempio, in un’assemblea che é stata molto bella, un compagno ha detto che il governo e la giustizia fanno questo perché soffra la familglia. Che lui non permetterá che gli si tocchi la famiglia. Se é necessario perdere la vita per il suo posto di lavoro lo fará perché preferisce morire lottando che morto di fame a casa, aveva le lacrime agli occhi, tutti abbiamo iniziato ad applaudire e ci siamo emozionati tantissimo. É uscito dall’assemblea dicendo “qui ragazzi, con fermezza, chiudiamo le file”




agrega un comentario